BOSA
è un comune da 7927 abitanti, nella provincia di Oristano, nel centro-nord della Sardegna. Nel 1499, attraverso una costituzione imperiale da parte di Ferdinando II d’Aragona
Bosa ottenne il titolo di ‘città regia’. Lo stemma
è caratterizzato da uno scudo interposto a due fronde di palma, sormontato da una corona comitale, cimata da nove perle; al suo interno un castello d’oro e la croce di Savoia. Numerosi gli edifici religiosi che arricchiscono il tessuto urbano cittadino, dagli ambienti spogli di una delle prime costruzioni romaniche quale la
chiesa di San Pietro, agli interni barocchi della
Cattedrale dell’Immacolata Concezione, agli affreschi parietali nella
chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos. Lungo la riva sinistra del Temo, in prossimità del
Ponte Vecchio, il complesso, dismesso nel 1962 delle
concerie (sas conzas): ventotto strutture che venivano utilizzate per la lavorazione delle pelli. Edificato per volere dei Malaspina, a metà del XIII secolo, costeggiato dal quartiere medioevale di Sa Costa, e, sulle alture del colle omonimo, si trova il
Castello di Serravalle. Il carnevale a Bosa è il ‘carrasegare ‘osincu’: il giovedì grasso si tiene la sfilata dei carri, al sabato, l’apertura delle cantine dei privati, nel centro storico, e, al martedì grasso, i due riti del ‘s’attitidu’ (ci si veste di nero al mattino)
e ‘giolzi’ ( al calar del sole s’indossa un lenzuolo bianco).
Durante la prima domenica di agosto, Festa di Santa Maria del Mare, protettrice di marinai e pescatori, la statua della Vergine viene portata in processione lungo il fiume Temo. Il secondo fine settimana di settembre, uomini con frasche e bandierine e donne che allestiscono piccoli altari ornati di fiori per ospitare il simulacro della Vergine, festeggiano Nostra Signora di Regnos Altos. Piatto tipico di Bosa, la zuppa di aragosta
(s’azzada). Tradizionali attività della zona, la lavorazione della
filigrana in oro e del
corallo.
Paola Vezzani